Il tartufo nero come la cannabis?

19 Giugno 2015

Sicuramente rappresenta un prezioso alimento stimato dalla maggior parte dei buongustai

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La passione  per i tartufi potrebbe essere causata da una molecola evidenziata  da una ricerca italiana realizzata dall’Università de L’Aquila in collaborazione con il  Campus BioMedico di Roma che è stata pubblicata su ‘Phytochemistry.

Il tartufo nero (Tuber melanosporum), contiene  infatti la  ‘molecola del piacere’, una sostanza molto simile a quella  che dà alla cannabis le sue proprietà psicoattive. Si tratta dell’anandamide, un composto simile al tetraidrocannabinolo, il cui nome deriva dal sanscrito e significa piacere estremo o estasi.

L’assunzione di anandamide favorisce  il rilascio di sostanze chimiche che regolano il benessere e modulano l’umore.

Insomma, l’oro nero come la cannabis? Sembra proprio di sì, e non stupisce che la ricerca italiana abbia fatto il giro del mondo, incuriosendo persino la BBC che ad esso ha dedicato un intero servizio.

Ma perchè i ricercatori hanno pensato di cercare questo endocannabinoide nel tartufo? “Anni fa avevamo dimostrato che la formazione della melanina nella nostra pelle era regolata proprio dagli endocannabinoidi. Siccome il tartufo nero contiene melanina – racconta lo studioso – ci siamo chiesti se l’anandamide, il lipide che stimola la produzione di questo pigmento per proteggere la pelle dai raggi, fosse anche nel tubero”.

Grazie alla collaborazione con i colleghi abruzzesi, il team romano ha scoperto che la presenza della molecola nei tuberi è rilevante ed è simile alla sostanza attiva presente nella cannabis. Tale sostanza ha il potere di attrarre i cani che grazie ad essa riescono a trovare i tartufi anche nelle zone più impervie.

La sostanza nel tartufo è psicoattiva e, secondo il ricercatore italiano, pur non avendo il potere di attrarre l’animale che si trovi ad una certa distanza, è in grado di appassionalo alla ricerca di questo prezioso alimento.

Considerando che il tartufo è una specie molto antica,si può concludere che la molecola  sia nata molto tempo prima della stessa cannabis che la contiene.

Sarà a causa della presenza di questa molecola che si afferma che il tartufo ha proprietà afrodisiache?

Al di la delle suddette proprietà riscontrate, il tartufo rimane un alimento molto versatile ed apprezzato dai buongustai.

Può essere utilizzato per condire primi piatti a base di riso o pasta, profumare uova, omelette e frittate, insaporire le carni o più semplicemente per preparare una gustosa bruschetta.

Franco  Tacconelli

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