Il freddo clima anglosassone ha fermato per secoli la coltivazione della vite nel Regno Unito. Ma ora qualcosa sta cambiando.
Il clima decisamente mite di cui poté godere l’Europa tra il X e il XIII secolo spinse la coltivazione della vite fino in Scozia, in quella regione che oggi è patria del whiskey ma in cui l’uva e il vino si trovano oramai solo al supermercato. In effetti già durante il XV secolo, in un’epoca segnata dal clima eccezionalmente rigido della Piccola Era Glaciale, tutta l’Europa soffrì di frequenti e gravi periodi di carestia, alcuni dei quali misero addirittura fine a coltivazioni secolari. E’ quanto capitato proprio ai vitigni scozzesi e, più in generale, a quelli dell’intera Gran Bretagna.
I primi decenni del XV secolo difatti in tutta l’Europa Occidentale furono estremamente difficili dal punto di vista climatico, con stagioni assai piovose, inverni molto rigidi e frequenti improvvise gelate fuori stagione anche nel cuore dell’estate. In particolare il 1431 e il 1432 si rivelarono annate eccezionalmente fredde proprio in Francia e Gran Bretagna, in gran parte per colpa dell’alta pressione che con incredibile insistenza occupò la Penisola Scandinava, costringendo così le correnti di aria gelida polare a scivolare verso sud proprio attraverso uno stretto corridoio che passava su Isole Britanniche e territorio francese. A causa del gelo persistente i vitigni di queste regioni soffrirono gravi danni, ma mentre quelli francesi, benché a fatica, erano destinati a riprendersi, per le viti inglesi il peggio doveva ancora arrivare! In Gran Bretagna difatti gli anni immediatamente successivi furono caratterizzati da inverni ancora piuttosto rigidi ed estati sempre molto piovose: un clima decisamente inadatto alla coltivazione della vite, già gravemente indebolita dalle forti gelate del 1431-32.
Il tragico risultato di un decennio dal clima tanto aspro fu che nel 1440 oramai in Gran Bretagna la viticultura era praticamente scomparsa, e solo i vigneti di Ely, nell’Inghilterra Sud-Orientale, resistevano all’estinzione. Tuttavia, nel pieno della Piccola Era Glaciale, con il continuo susseguirsi di inverni rigidi ed estati eccessivamente piovose, dopo anni di succo aspro e acerbo, che solo lontanamente poteva ricordare il vino, nel 1469 anche i vitigni di Ely vennero abbandonati: il vino inglese aveva infine alzato bandiera bianca di fronte alla ferocia del clima. Per secoli in Gran Bretagna il vino è rimasto un lontano ricordo o un lusso di importazione, poi grazie al brusco riscaldamento del Pianeta che ha caratterizzato il XX secolo, già da qualche decennio i vitigni sono tornati a impreziosire il paesaggio di alcune regioni dell’Inghilterra Meridionale, in particolare nel Kent e nel Sussex, e sulle tavole degli inglesi è tornato anche il vino, per lo più bianco, prodotto nelle terre di Sua Maestà!
Autore: Tommaso Aniballi