Riedel, l’arte vetraria al servizio del vino

16 Agosto 2012

collezione-black-tie-sommeliersQualche tempo fa, alcuni media hanno pubblicato servizi sulle grandi famiglie industriali italiane, sottolineando il fatto che, spesso, dalla terza generazione in poi la struttura inizia a sgretolarsi, a causa di dissapori interni, investimenti sbagliati o scelte di vita differente. È comprensibile, quindi, meravigliarsi di un’azienda a pochi kilometri dal confine italiano, in Austria, che è giunta ormai all’11ª generazione. Tutto ha inizio nel 1673 quando, in un paese della Boemia, nasce Johann Christoph Riedel, capostipite di una famiglia ancor oggi famosa nel mondo per l’arte vetraria e la produzione di bicchieri e decanter. Riedel è un’azienda che è stata capace, grazie alla passione tramandata di padre in figlio, di superare tre secoli di trasformazioni, compresi due conflitti mondiali, e uscirne rafforzata nell’immagine, nell’esperienza e nella qualità dei prodotti. Oggi, a guidare l’azienda è George J. Riedel, affiancato dal figlio Maximillian, due imprenditori capaci di trasmettere l’entusiasmo che loro stessi provano nel continuare a sviluppare un prodotto di eccellenza così come tramandato dai loro avi.

Le linee di bicchieri di vino, superalcolici e decanter Riedel, infatti, rappresentano la massima espressione di qualità e tradizione dell’arte vetraria. L’azienda ha due diverse sedi produttive, ma la più affascinante certamente quella di Kufstein, in Austria. Qui vengono prodotti bicchieri e decanter per le sommellerie, rigorosamente di cristallo, grazie alle abili mani di maestri vetrai che lavorano ancora secondo la tradizione e, al pari loro colleghi veneziani, creano meravigliosi decanter senza l’ausilio di macchinari o stampi. Nelle altre due sedi in Baviera, invece, le linee produttive automatizzate realizzano bicchieri di vetro sonoro superiore. Ma ancora più interessante è capire lo studio che viene fatto per la creazione di un bicchiere Riedel. Le dimensioni della pancia e dell’ampiezza del bordo sono aspetti importante affinché il vino possa respirare e sprigionare sentori e aromi.

george-j.-riedel

Ma la percezione di un vino non è solamente olfattiva, è anche e soprattutto gustativa. Ed è proprio il gusto, il sapore a fare da giudice ultimo quando si assaggia, e questo giudizio può essere condizionato proprio dal modo in cui il liquido entra in bocca. Secondo la filosofia di George J. Riedel,il bicchiere è in grado di determinare il gusto e l’aroma del vino. Quando il liquido arriva in bocca va a toccare delle zone della lingua dove ci sono papille gustative che trasmettono sensazioni precise, ed è importante, quindi, che il vino vada a sollecitare il punto giusto della bocca nel momento in cui lo si beve, e ogni vino ha caratteristiche che vengono esaltate in un punto piuttosto che in un altro. Da ciò si intuisce l’importanza non solo del volume e dell’altezza del bicchiere, ma anche del bordo. Quest’ultimo, infatti, è in grado di determinare l’ingresso del liquido in bocca, in particolare di convogliarlo nella parete apicale della lingua, piuttosto che verso il fondo della bocca, o ai lati, fino a una distribuzione omogenea. A prova di quanto detto, è stata fatta una degustazione decisamente originale. Cinque bicchieri Riedel e non una bottiglia di vino, ma una brocca di freschissima acqua proveniente dalle montagne austriache, per una sorta di degustazione al contrario. Essere testati, infatti erano i bicchieri. Il risultato è stato sorprendente, sia per la diversa percezione dell’acqua in bocca, sia perché quasi tutti i partecipanti all’esperimento hanno indicato il medesimo bicchiere come il più piacevole e funzionale all’effetto dissetante dell’acqua stessa. Dato lo stupore proveniente dal bere della semplice acqua, si può immaginare l’effetto dell’utilizzo dei bicchieri Riedel durante cene o degustazioni, Ma dietro all’apparente semplicità di questi prodotti esiste un lungo lavoro e accurato. Nell’azienda, per realizzare un nuovo bicchiere se ne creano prima alcuni modelli in varie dimensioni e forme che sono fatti provare sia ai tecnici, sia a clienti in tutto il mondo in modo da avere pareri differenti. A volte si arrivano a fare 200.000 assaggi, e la cosa più sorprendente è che il 90% degli assaggiatori indica il medesimo bicchiere come il più indicato per quel determinato vino. Ma il signor Riedel è si, a modo suo, un’artista che crea uno strumento funzionale al massimo godimento del vino, ma è anche una persona concreta, che riconosce il limite della sua arte. Afferma che prima del design viene sicuramente il fine per cui è studiato un bicchiere, ossia l’abbinamento al vino, e solo dopo si pensa ad appagare l’occhio. E, comunque, una cosa è certa: una buon vino nel calice giusto esprime il massimo delle sue potenzialità, sia olfattive sia gustative, ma un bel bicchiere non potrà mai migliorare un vino mediocre.

bicchieri-degustazione-collezione-sommelier

 

 

Autore: Tommaso Aniballi

www.cucinaconoi.it - Roma - C.F. 97553610581 - P.IVA 11328511008 - email info@cucinaconoi.it
Copyright © 2010 All Rights Reserved
This opera is licensed under a Creative Commons
Attribuzione Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
Licenza Creative Commons