Le birre artigianali

11 Maggio 2011

birra-baladinUno spicchio di eccellenza della creatività italiana.

Agli inizi degli anni settanta in Italia cominciano ad affermarsi le birre estere portando così sul mercato italiano una ventata di novità ed una discreta varietà di prodotti. Molti bar si dotarono di impianti per l’erogazione di birra alla spina e diversi pub introdussero birre delle molteplici tipologie e qualità. Da quel momento in poi fu rotta l’egemonia del vino e sempre più persone cominciarono a considerare la birra una bevanda di accompagnamento al pasto quotidiano.

Prima di allora, sia per la qualità non eccellente e sia per lo schiacciante predominio del vino, in Italia la birra veniva consumata prevalentemente durante la stagione estiva come bevanda dissetante.

Il moderato tenore alcolico e la crescente attenzione verso produzioni qualitativamente sempre più elevate, ha fatto crescere, in Italia, il consumo di birra negli ultimi decenni.

birra-artigianaleL’aumento del consumo ha moltiplicato l’interesse nel settore produttivo e molte aziende italiane oggi esportano parte dalla loro produzione anche verso quei paesi che tradizionalmente producono birra da secoli. Molte birre artigianali si sono fatte strada sul mercato internazionale e il caso più eclatante è quello della “Le Baladin”, che a New York viene venduta a 25 dollari la bottiglia da 0,75.

In molti locali italiani, oltre alla carta dei vini, viene fornita quella delle birre e spesso sono “le italiane” a farla da padrona. Non mancano locali dove le birre vengono prodotte e servite direttamente, in modo da assicurare tutta la fragranza  e la freschezza della birra appena fatta.

In questo panorama produttivo, il Nordest occupa un ruolo di primo piano,  dove esistono circa 150 imprese artigiane. Dopo la Lombardia, infatti, il Veneto è al secondo posto per numero di attività (19), mentre il Friuli Venezia Giulia è quarto (13) dopo il Piemonte. In Trentino Alto Adige vi sono infine 7 microbirrifici e brewpub.

La birra, a differenza del vino, può essere fabbricato con una varietà molto ampia di ingredienti. Orzo, farro, grano, castagne, ecc. ed  aromatizzato da altrettanti aromi come ad esempio la scorza d’arancia,  il cumino,  lo zucchero candito, la genziana, il miele, la frutta, ecc. Anche questa e la ragione del  crescente interesse che la birra artigianale sta riscontrando in Italia, dove vi sono produttori che utilizzano anche le migliori specialità dei loro territori.

Un altro esempio emblematico della produzione della birra in Italia è il legame  che alcuni produttori hanno allacciato con il mondo del vino. Esso lo si può ritrovare in svariate soluzioni, come l’utilizzo di uve, di lieviti da vino o da spumante, con processi produttivi tipici del vino come il barricare, il ricercare ossidazioni e così via.

birrificio-terrechiaraUn classico esempio è rappresentato dal Birrifico Torrechiara,  che ha riscosso un successo planetario per la sua Panil Barriquée Sour , birra scura invecchiata in barriques di rovere francese, che subisce tre fermentazioni, 15 giorni in vasca di acciaio, 90 giorni in barriques provenienti dal cognac e dal bordeaux, e 30 giorni in bottiglia.

Con l’avvento delle birre artigianali è cresciuta la possibilità per il consumatore di trovare alternative sempre più valide alle anonime birre industriali molto standardizzate sul piano del sapore e della stessa tipologia, dagli aromi e dai sapori quasi sempre impalpabili.

Per avere emozioni e scoprire stili, colori, aromi e sapori diversissimi, bisogna necessariamente  “ripiegare” sulle birre artigianali, le quali sono vive, non essendo pastorizzate,  prodotti da piccoli artigiani, attenti alla scelta degli ingredienti e soprattutto aperti alla sperimentazione.

 

Franco Tacconelli

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