Vitigni: da Criolla a Dall’Oro

12 Gennaio 2013

CRIOLLA

Origini
E’ il vitigno a bacca rosa più coltivato in Argentina ed è fra le prime venti varietà per superficie vitata al mondo. Nella zona di San Juan viene detta Criolla Sanjuanina, ma è più diffusa nella provincia di Mendoza, dove è l’uva più coltivata. La buccia della Criolla Grande è rosa scuro, fatto che consente la produzione dei rosati, ma la qualità è decisamente bassa; la sua diffusione è dovuta, probabilmente, al fatto che fu una delle prime ad essere coltivata nelle Americhe.

Caratteristiche del vino
Se ne ricavano vini bianchi e rosati mediocri, prevalentemente per il consumo interno.

 

COVE’

Vitigno a uva bianca, derivato dall’incrocio dei vitigni Harslevelu e Malvasia effettuato nel 1936 dal professor Giovanni Dalmasso.

CROA’

Origini
Vitigno a uva nera presente in pochi esemplari nelle province di Pavia e Voghera.
In passato considerata una delle varietà più interessanti dell’Oltrepo’, questa cultivar si ritiene oggi far parte di una grande famiglia di vitigni, tra cui la Moradella ed il Vermiglio.
Il suo nome, come per molte altre cultivar, fa riferimento al colore corvino dell’uva o, secondo alcuni, deriva da “corba”, ovvero “cesto”, per la durezza della polpa che ne consentiva appunto il trasporto in ceste.

Caratteristiche del vino
Quando l’uva è perfettamente matura dà origine a vini di colore rubino intenso, dal profumo fruttato e speziato, di buona qualità.

 

CROATINA

Origini
Il vitigno pare sia originario dell’Oltrepo Pavese, noto fin dal Medioevo. La sua resistenza all’oidio gli ha fatto guadagnare terreno alla fine del XIX secolo. Oggi, viene coltivato per la maggior parte in Lombardia (nella zona dell’Oltrepo Pavese appunto) e in Piemonte (soprattutto nelle provincie di Vercelli e Novara ed in misura minore in quella di Alessandria e nel territorio posto a cavallo tra Asti e il Roero dove dà origine ad una recente doc (il “Cisterna d’Asti”) e in Emilia-Romagna (nella zona della doc Colli Piacentini).

Nell’Oltrepo Pavese, nei Colli Piacentini e nel Roero questa varietà viene a volte chiamata Bonarda. Questo crea confusioni infinite per gli amanti del vino italiano, dal momento che la Bonarda è una varietà ben distinta.
Nell’Oltrepo Pavese la Croatina, insieme a Uva Rara, Barbera, Vespolina e Pinot Nero, gioca un ruolo nella composizione dei rossi e rosé Buttafuoco e Sangue di Giuda.
La Croatina è anche il vitigno più importante nella composisizione dell’Oltrepo Pavese Bonarda, che è spesso leggermente frizzante e simile al Lambrusco.
Nei Colli Piacentini viene mescolata al Barbera per fare un vino di corpo pieno chiamato Gutturnio, ed è l’unica componente della doc Colli Piacentini Bonarda.

Caratteristiche del vino
Il colore del vino è rubino, mentre il bouquet ha il fresco e fruttato profumo dei grappoli appena spremuti. Buona acidità e corpo medio.

Maturazione
Medio-tardiva, buona vogoria e produttività.


Sinonimi
Bonarda (N.B.: c’è un vitigno piemontese chiamato Bonarda, che non ha niente a che fare con la Croatina), Croata, Croattina, Cravattina, Crovettino, Crostino, Crovalmo, Cravattino, Neretto, Uva Vermiglia.

 

CROVASSA

Origini
Conosciuta anche con il nome di Croassa, questa cultivar è presente ormai in poche piante nei Comuni di Issogne e Donnas, in Bassa Valle d’Aosta, ed è tuttora oggetto di discussione in merito alla sua origine.

Secondo alcuni Autori, infatti, la Crovassa proverrebbe dalla zona piemontese del Canavese, in provincia di Torino, mentre per altri essa sarebbe un’antica varietà valdostana.
La sua tolleranza ai principali parassiti è media.

Caratteristiche del vino
Generalmente vinificata in uvaggio con altre varietà locali, da sola produce un vino dal colore rosso rubino chiaro, dal profumo delicato, gusto leggermente aspro, leggero di alcool.

Maturazione
Tardiva ed elevata

Sinonimi
Croassa nera, croassa

 

DALL’ORO

Origini
Corrispondente alla Garganega grossa o Garganegona veronese, questo antico vitigno ‘Uva d’Oro’, a bacca bianca è ancora oggi è prevalentemente coltivato in quello che fin dalle origini è stato il suo habitat naturale: l’area costiera che si estende dalle Bocche del Po di Goro alla foce del fiume Reno, lungo la direttrice della strada statale Romea, proprio dove un tempo esistevano ampie distese di Eliseti (Boschi di Quercus ilex), da cui è derivato il nome Bosco Eliceo. È nel Cinquecento che compare il nome Uva d’Oro, e inizia così la lunga serie degli scrittori che racconteranno di un vitigno ‘Uva d’Oro’ importato dalla Francia.

Caratteristiche del vino
E’ riconoscibile per il colore giallo dorato-ambrato dei suoi acini maturi, che gli valgono il nome.
Poco sensibile alle crittogame, specialmente alla botrite, si può conservare a lungo sulla pianta o in fruttaio, qualità che ne suggerisce l’impiego per la realizzazione di vini passiti.
E’ una varietà a doppia attitudine, utilizzata sia come uva da mensa che da vino, nel qual caso dà origine a bianchi di colore giallo paglierino, con tenue odore vinoso ed un sapore asciutto con retrogusto leggermente amarognolo.


Sinonimi
Dorona o D’Oro di Venezia

 

Autore: Tommaso Aniballi

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