Verticale Giulio Ferrari Riserva del Fondatore

10 Ottobre 2011

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Il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore matura sui lieviti per nove anni ed è realizzato con sole uve Chardonnay, provenienti dal Maso Pianizza, il più antico tra i vigneti aziendali, a 500-600 m di altitudine. Prima annata prodotta: 1972. Mauro Lunelli, enologo di casa, ideò e sperimentò questo spumante all’insaputa dei fratelli, che rimasero impressionati, quando lo assaggiarono nel 1980. Le bottiglie gustate in questa particolare sessione hanno tutte la stessa data di sboccatura: primavera del 2010. Non cercate del 1998 (grandinata su Maso Pianizza) e, quando sarà, 1l 2003 (stress dell’uva per il troppo caldo). L’azienda in autunno ha messo in commercio una selezione di due bottiglie per millesimo, in casse da sei, delle annate 1992, 1993, 1994 di Giulio Ferrari con la medesima sboccatura (primavera 2010). Doveroso però rendere onore al merito, qui e ora, rubando la scena alla “Prestige cuvée””, il “piccolo” di casa: il Ferrari brut. Costante a se stesso, di corretta e rigorosa fattura, economicamente abbordabile (un quarto del prezzo del Giulio Ferrari) e di facilissima reperibilità grazie alle 2.740.000 bottiglie.

  • frrgiuliofrr97-interap. 91 – Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2000

Annata ottimale per gli standard richiesti per il Giulio Ferrari, luglio quasi freddo e agosto torrido. Vendemmia tra le più anticipate in Trentino, con un perfetto equilibrio tra zuccheri e acidi. Giallo ballerino, al naso spicca una mineralità sfacciata frammista a lampi di frutta (albicocca e cedro) fiori e  sensazioni tostate; fanno seguito note di miele e burro di cacao. A gusto mostra un’acidità viva e piacevole che non copre la cremosa morbidezza; nonostante la sferzata sapida, regala un finale armonico e agrumato.

  • p. 90 – Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1997

Annata unica e particolare: inverno-primavera caratterizzati da cinque mesi di siccità, poi gelate che hanno provocato i diradamenti del grappolo, infine eccezionale stabilità climatica. Giallo paglierino con accenni dorati. Elegante e complesso nei toni di cioccolato bianco, nocciola, erbe aromatiche e agrumi, seguono pennellate vanigliate, balsamiche vagamente fumè. Il soffio salmastro garantisce la persistenza gustativa salina ma, allo stesso tempo, si amalgama perfettamente con la fruttata morbidezza.

  • p. 92 – Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1995

Annata eccezionale, tra quelli del secolo: diradamento naturale dei grappoli a causa di una primavera piovosa e fredda, in seguito clima e maturazione ottimali. Riflessi dorati su un impianto paglierino. Intensa alternanza di sensazioni dolci e fruttate di zucchero a velo, miele, banana, pan di spagna e sensazione di fiori bianchi e salvia. Il tutto su base di mineralità. Grande struttura e morbidezza, la componente fresco-sapida non fa mancare il suo contributo,  con l’acidità che ravviva i profumi. Finale di grande equilibrio e su note di caramella alla frutta.

  • p. 91 – Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1991

Annata molto siccitosa (in primavera irrigazione di soccorso). Un giugno piovoso ha provocato un diradamento in vigna, con grappoli più spargoli ma sani. Giallo paflierino con riflessi dorati. Immancabile la mineralità che si fonde con seducenti note di erbe aromatiche (menta), anice e fiori; poi il naso si addolcisce: sentori di frutta tropicale (ananas), miele, vaniglia e bucce di mandarino. Il gusto è caratterizzato da una agrumata morbidezza in parallelo alla consueta sapidità.

  • p. 92 – Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1989

Annata climaticamente regolare, le piogge primaverili e un agosto freddo hanno preservato l’acidità dell’uva, in quantità maggiore rispetto agli standard di Maso Pianizza. Il giallo dorato ancora non riesce a far breccia nel tessuto cromatico. Naso da grande vino di Borgogna: quasi note di idrocarburi, intensa mineralità, e poi biscotto, pane grigliato, tabacco, humus, sottobosco e ancora frutta cotta, burro, miele. L’età ha fatto svanire il floreale, ma ha fatto emergere note di canfora e resina, senza ossidare. E’ un vino ricco, cremoso, fresco, fruttato e saporito.

 

Autore: Tommaso Aniballi

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