Ingredienti
Per il caramello
300 g di zucchero
160 g di acqua
Per il bonet
1 l di latte
250 g di zucchero
8 uova
250 g di amaretti
70 g di cacao in polvere
50 g di rum
100 g di vino rosso
Per la finitura
50 g di amaretti
Procedimento
Per il caramello
1. Versare 50 g di acqua in un polsonetto o in una casseruola col doppio fondo ed aggiungere lo zucchero, quindi cuocere a fiamma dolce, senza mai mescolare, altrimenti lo zucchero cristallizza.
2. Quando lo zucchero avrà raggiunto un colore che si avvicina al marroncino (circa 165°C), toglierlo dal fuoco.
3. Aggiungere la restante acqua, portarlo nuovamente ad ebollizione e versarlo negli appositi stampi da budino, quindi lasciare raffreddare.
Per il bonet e la finitura del dolce
1. Portare a bollore il latte e lasciarlo intiepidire.
2. Sbriciolare bene gli amaretti ed incorporare il cacao setacciandolo.
3. In una bastardella sbattere bene le uova con lo zucchero.
4. Aggiungere il composto di amaretti e continuare a mescolare fino ad amalgamare bene gli ingredienti.
5. Unire il rum, il vino ed infine il latte .
6. Dividere il composto negli stampi caramellati fino a riempirli quasi completamente.
7. Porre gli stampi in una teglia foderata con un canovaccio o carta da fritto e versarvi dell’acqua calda fino a superare di poco la metà dell’altezza degli stampi.
8. Infornare a 150°C per circa 40′.
9. Lasciare raffreddare il dolce a temperatura ambiente, dopodiché sformarlo e conservarlo in frigorifero a + 3°C per qualche ora.
10. Al momento del servizio sformare e guarnire il bonet con amaretti sbriciolati.
11. Decorare con ciuffetti di panna (facoltativo)
Consigli e curiosità
a) Il bonet è un dolce tipico della gastronomia piemontese ed in particolare delle Langhe. Il termine “bonèt” in dialetto piemontese vuol dire “berretto” “cappello” , e secondo alcuni sembra derivi dalla forma dello stampo (a tronco conico) nel quale originariamente veniva preparato il dolce; secondo altri il termine è da attribuire dall’usanza di consumare il dolce a fine pasto, come “cappello” al momento conviviale. È una sorta di budino risalente, sembra, al XII secolo. Originariamente era di colore chiaro, poiché non conteneva cacao, ingrediente aggiunto solo dopo il suo arrivo in Europa a seguito della scoperta dell’America. Con l’aggiunta del cacao il dolce subisce una radicale trasformazione e modifica il colore e il sapore, ma anche la forma. Oggi oltre che come tradizione suggerisce, il bonèt, viene preparato anche in stampi di forme diverse (anche nel bicchiere) e spesso reinterpretato aggiungendo altri ingredienti, in particolare in alcune varianti si prevedono l’aggiunta di cognac, di caffe, di nocciole e altro ancora..
b) Durante la cottua l’acqua del bagnomaria non deve mai superare i 90°C, quindi non deve raggiungere il bollore, altrimenti le proteine dell’uovo liberano troppa acqua ed il dessert diventa coriaceo e pieno di bolle d’aria
c) Il bonet sarà cotto quando inizierà a staccarsi dalle pareti dello stampo e quando introducendo uno stecchino, questo ne uscirà quasi asciutto.
d) Ottimo se consumato il giorno successivo alla preparazione.
e) Variante: 1 l di latte, 300 g di zucchero, 250 g di amaretti, 70 g di cacao, 6 uova, 2 tuorli, 100 ml di rum.
f) Il caramello può essere versato sul dolce anche al momento del servizio.
Ricetta dello Chef Angelo Solillo