I termini dell’esame olfattivo

3 Agosto 2010

Il glossario per descrivere il profumo del vino

sauvignonCarente: si dice di un vino in cui si avverte un profumo delicatissimo, quasi da non essere percepito dall’olfatto. E’ sempre una situazione inaccettabile.

Poco intenso: si dice di un vino in cui si avverte un profumo delicato, poco percettibile dall’olfatto.

Abbastanza intenso: si dice di un vino in cui il profumo è discretamente percettibile, nel quale si inizia a distinguere in modo più preciso l’eventuale caratterizzazione delle sfumature odorose.

Intenso: si dice di un vino in cui il profumo è deciso e pronunciato, nel quale l’eventuale articolazione delle diverse sfumature odorose può risultare ben caratterizzata.

Molto intenso: si dice di un vino in cui il profumo è particolarmente spiccato e avvolgente, nel quale si può anche riconoscere in modo chiaro e definito un ventaglio di sfumature ampio e variegato.

Il glossario della complessità del profumo del vino

Carente: si dice di un vino con una scarsissima varietà di sfumature odorose. È sempre una situazione inaccettabile.

Poco complesso: si dice di un vino con una scarsa varietà di sfumature odorose, il cui numero rimane invariato anche dopo diverse inspirazioni; può essere una situazione che si riscontra nei vini giovani e semplici, ottenuti da vitigni poveri di sostanze aromatiche.

Abbastanza complesso: si dice di un vino con una sufficiente o discreta varietà di sfumature odorose, che si liberano in successione, dopo diverse inspirazioni; è una situazione piuttosto frequente nei vini giovani o in quelli che abbiano subìto una breve maturazione.

Complesso: si dice di un vino con numerose sfumature odorose, articolate tra quelle di diversi gruppi di profumi e percepite in modo chiaro e definito; è una situazione che si può riscontrare in vini maturi, sia bianchi sia rossi, ma anche in alcuni piuttosto giovani, se ottenuti da vitigni con spiccata personalità olfattiva.

Ampio: si dice di un vino con numerosissime sfumature odorose, variegate e diversificate tra molti gruppi di profumi, riconoscibili con successive inspirazioni; è una situazione legata alla degustazione dei grandi vini, spesso sottoposti a lunghe evoluzioni, ottenuti da vitigni importanti.

Il glossario della qualità del  profumo del vino

Comune: si dice di un vino con un profumo scadente e privo di qualsiasi pregio, che può anche presentare difetti quindi essere sgradevole. È sempre una situazione inaccettabile.

Poco fine: si dice di un vino con un profumo che rasenta la mediocrità e privo di piacevolezza. In genere è una situazione inaccettabile.

Abbastanza fine: si dice di un vino con un profumo sufficientemente gradevole, con discreta intensità e varietà di sfumature odorose.

Fine: si dice di un vino con un profumo raffinato, di buona intensità e spesso dotato di un’apprezzabile corredo di sfumature odorose, a volte franco e dotato di buona tipicità.

Eccellente: si dice di un vino con un profumo particolarmente elegante, dotato di grande intensità e con un ampio ventaglio di sfumature odorose, che possono mettere in luce anche franchezza e tipicità; è un profumo che si esprime con grande classe e personalità.

Il glossario degli aggettivi del profumo del vino

Aromatico: aggettivo che si usa per descrivere il profumo di un vino ottenuto da un vitigno aromatico (Moscati, Malvasia, Brachetti, Gewürztraminer); proprio perché identifica il vitigno di origine e inquadra immediatamente la tipologia del vino, deve essere il primo nell’elenco della descrizione olfattiva del vino. Solo successivamente si entrerà nel dettaglio delle singole sfumature odorose.

Vinoso: aggettivo che si usa per descrivere il profumo che ricorda quello della cantina nella quale il mosto sta fermentando o, ancora di più, al momento della svinatura; si riscontra principalmente nei vini rossi giovani.

Floreale: aggettivo che si usa per descrivere il profumo dei fiori. Le essenze riconosciute possono essere numerose, diverse a seconda della zona di origine e della tipologia del vino degustato, dei vitigni impiegati e dell’evoluzione del vino. Per esempio, ne vini giovani si percepiscono profumi freschi di fiori bianchi e gialli (biancospino, zagare, ginestre…), oppure rossi (viola, rosa…), a seconda del colore del vino. Se si gustano vini più maturi, i profumi percepiti possono ricondurre a fiori appassiti o a fiori secchi.

Fruttato: aggettivo che si usa per descrivere il profumo dei più svariati tipi di frutta. Le essenze riconosciute possono essere molto numerose, diverse a seconda della zona di origine e dei vitigni impiegati, della tipologia e dell’evoluzione del vino. Per esempio, nei vini bianchi giovani si percepiscono profumi di frutti freschi, a polpa bianca o gialla, esotici o agrumi, in quelli rossi di frutti a bacca rossa o nera (ciliegia, fragola, lampone, prugna, mirtillo…). Se si gustano vini più evoluti, i profumi possono ricondurre a frutta molto matura e confetture, frutta secca e sotto spirito. Oltre a questi, in particolare nei vini passiti, si possono percepire frequentemente profumi di frutta esotica essiccata, uva passa, albicocca e fico secco.

Erbaceo: aggettivo che si usa per descrivere il profumo che ricorda quello di essenze vegetali verdi, come il bosso, l’erba, il peperone verde, la foglia di pomodoro, il fieno falciato, il mallo della noce e altri ancora. Questi sentori sono spesso un po’ pungenti e penetranti, e caratterizzano particolari vitigni come Cabernet Franc e Sauvignon, Merlot, Lagrein, Sauvignon blanc, Riesling e altri ancora, rendendoli spesso facilmente identificabili.

Fragrante: aggettivo che può avere due valenze. Il caso più frequente e generale è quello nel quale il termine fragrante identifica il profumo fresco e vivace dei vini giovani. Ricordando però la fragranza del pane fresco, questo aggettivo può essere anche riferito al carattere olfattivo di spumanti ottenuti con la rifermentazione in bottiglia, oppure di vini fermi bianchi, anche aromatici, imbottigliati con i propri lieviti.

Minerale: aggettivo che riconduce a sensazioni odorose minerali e saline, come quelle di pietra focaia e polvere da sparo, petrolio e idrocarburi, grafite e ardesia, a volte un leggero salmastro, caratteristiche di alcuni vitigni e ambienti pedoclimatici, come i Sauvignon blanc della Loira, i Riesling della valle del Reno, alcuni in Nero d’Avola di Sicilia.

Franco: aggettivo che viene usato per sottolineare la pulizia, la chiarezza di un profumo in riferimento alla tipologia del vino preso in esame; questi sentori sono mascherati da altre sensazioni e quindi non lasciano dubbi sulla loro originalità. È un aggettivo che deve seguire quello del gruppo al quale appartiene il profumo percepito. Se per esempio il profumo del vino in degustazione esprime accentuate note speziate, seguita da alcune fruttate e vegetali, l’ordine della descrizione dovrà essere: speziato, franco (chiodo di garofano), fruttato (confetture di prugne…), erbaceo (peperone…).

Speziato: aggettivo che riconduce a sensazioni odorose di spezie, a volte piuttosto dolci (vaniglia, cannella…), altre più penetranti e pungenti (pepe nero…). Questi profumi si possono riscontrare sia nei vini bianchi sin quelli rossi in particolare dopo un passaggio in botti di legno e affinamento in bottiglia. Soprattutto il passaggio in barrique che nuove può determinare uno spiccato profumo di vaniglia.

Etereo: aggettivo che riconduce a sfumature odorose di cera, ceralacca, iodio, medicinali, plastica, sapone, smalto e altre ancora, dovute alla formazione di acetali, eteri ed esteri, che derivano rispettivamente dalle combinazioni degli alcoli con aldeidi, altri alcoli e acidi.

 

Autore: Tommaso Aniballi

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