Un modo diverso di preparare il caffè: Il caffè americano, agli antipodi della modalità dell’espresso.
Questi i parametri per una buona riuscita:
I numeri in sintesi
94/96 gradi la temperatura dell’acqua per l’estrazione del caffè
5/7 minuti il tempo di estrazione
150 ml la quantità minima per una tazza di caffè
2 ore la conservabilità in un thermos una volta estratto, 30/40 minuti in un contenitore posto su una piastra rovente
30/40 grammi per litro di caffè macinato nel Nord Europa
50/80 grammi per litro negli Stati Uniti
Santos brasiliano, Colombia light, Guatemala, India robusta le miscele più utilizzate
Ogni cultura ha la sua modalità di preparare il caffè e quello preparato all’americana viene servito in gran parte dei paesi nordici del nostro continente. In Italia è una procedura pressochè sconosciuta anche se viene spesso richiesta dalla clientela straniera che visita il nostro paese.
Molti operatori italiani realizzano erroneamente il caffè americano, allungando il caffè espresso, fatto in tazza grande, con dell’acqua bollente. Ovviamente il risultato è equivalente a quello dell’espresso fatto fuori dall’Italia: un prodotto assai discutibile su piano qualitativo.
Miscela di caffè, tostatura e sistemi di preparazione non sono interscambiabili per questo, ogni tipologia di caffè va realizzata rispettando tutti i criteri necessari.
Il caffè americano ha poco corpo, minore persistenza aromatica in bocca rispetto all’espresso ed una quantità minima di 125 ml, una bevanda da sorseggiare a lungo.
Viene preparato con una macchina molto semplice costituita da un serbatoio fornita di una serpentina elettrica per riscaldare l’acqua e un recipiente per raccogliere il percolato.
Il sistema di estrazione viene detto per “percolazione” in quanto l’acqua bollente attraversa la polvere di caffè posto in un filtro di carta, e per caduta finisce nel contenitore sottostante.
Durante questo passaggio vengono estratte le sostanze solubili della polvere ottenendo però un caffè molto leggero.
La miscela del caffè americano è normalmente di tipo 100% arabica ma si possono utilizzare anche delle monorigini prevalentemente di tipo lavati che dona al prodotto finale morbidezza, piacevole acidità e una nota di dolcezza.
Una tostatura meno accentuata per unità di tempo e quantità di calore rispetto alle miscele utilizzate per la preparazione dell’espresso, dona al caffè americano il suo caratteristico gusto meno forte e deciso.
Una volta preparato, il caffè americano può essere conservato in un recipiente termico o su di una piastra riscaldata ma in entrambi i casi, senza esagerare. Infatti, un caffè estratto da molto tempo ha un gusto ossidato, amaro e debole e se conservato su una piastra rovente, l’astringenza e l’amaro risultano particolarmente accentuati.
Per evitare tutto questo è consigliabile conservare il caffè americano non più di due ore se posto in un contenitore termico e non più di 30/40 minuti se tenuto in caldo su di una piastra surriscaldata.
Il caffè americano può essere servito anche freddo o utilizzato durante il servizio della prima colazione all’inglese che alla continentale o utilizzato per la preparazione del classico caffelatte.
Franco Tacconelli