La classificazione dei vini

2 Maggio 2010

Le sigle di tutela del vino e del consumatore

La legge che regola la classificazione dei vini è la numero 164/92. Le categorie prese in considerazione sono le seguenti.

  • a. Vino da tavola: non è stabilito alcune requisito, se non di essere un vino sano. Questi vini non possono indicare in etichetta zona di produzione e vitigno.
  • b. Vino a indicazione geografica tipica (IGT): questi vini sono prodotti con uve provenienti dalla zona indicata in etichetta e con i vitigni previsti.
  • c. Vino a denominazione di origine controllata (DOC): prevede uno specifico disciplinare di produzione che indica per ogni vino la zona di produzione, i vitigni, la resa dell’uva per ettaro, la gradazione alcolica minima, l’eventuale invecchiamento, le tecniche produttive ecc.
  • d. Vino a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG): derivante da una DOC, prevede il massimo controllo della produzione, fino all’ultima bottiglia. Occorrono almeno cinque anni di utilizzo della DOC per richiedere il passaggio alla DOCG e, nel passaggio di categoria, sono previste norme più restrittive: zone più ristrette, rese quantitative più basse per ettaro, per pianta e durante la pigiatura, invecchiamento i maggiori ecc., ancora di più passando a sotto-zone. Prima di metterlo al consumo, il vino deve essere sottoposto all’analisi chimica e organolettica. I DOCG devono essere di particolare pregio come qualità, e devono aver acquisito rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale e internazionale.

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A quelli elencati vanno aggiunti i vini speciali. Comprendono i vini spumanti, i vini liquorosi, i vini aromatizzati (addizionati di alcol, zucchero, infusi, estratti di erbe, ad esempio il vermouth e i vini chinati) e le mistelle o sifoni: vini dolci prodotti senza fermentazione, aggiungendo al mosto alcol fino ad una gradazione di 16°-22°, sono diffusi soprattutto nell’Italia meridionale, spesso invecchiati a lungo e in genere usati nei tagli.

A livello comunitario il vino viene classificato, in modo più semplice, nelle due categorie seguenti.

1.      Vino da tavola.

2.      Vino di qualità prodotto in regione determinata (VQPRD): questa categoria comprende i vini italiani DOC e DOCG; la sigla VQPRD è obbligatoria per i vini destinati all’esportazione. Le altre sigle per i diversi tipi di vino a denominazione di origine sono:

  • VSQPRD – vino spumante di qualità prodotto in regione determinata;
  • VFQPRD – vino frizzante di qualità prodotto in regione determinata;
  • VLQPRD – vino liquoroso di qualità prodotto in regione determinata.

Autore: Tommaso Aniballi

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