La consistenza del vino viene osservata e valutata essenzialmente durante tre momenti dell’esame visivo: la mescita, la rotazione del bicchiere, la formazione delle lacrime e degli archetti sulle pareti del bicchiere dopo la rotazione.
Mescita
Durante la mescita si deve innanzitutto valutare come il vino scende sul fondo del bicchiere; se questo avviene in modo leggero e schioccante, si può pensare a un vino con limitata consistenza, mentre se scorre più lentamente, quasi come fosse uno sciroppo, si può prevedere un vino ricco di consistenza.
Rotazione del bicchiere
Impugnato il bicchiere alla base, lo si fa ruotare lentamente, osservando con attenzione il movimento del vino. Se è rapido e quasi acquoso, il vino è dotato di scarsa consistenza, mentre se è più lento e omogeneo, il vino ha una buona consistenza. All’inizio, la valutazione della consistenza attraverso quest’osservazione può presentare qualche difficoltà; con un po’ di esperienza risulta però fondamentale, perché permette di valutare la consistenza anche quando la superficie del bicchiere impedisce la formazione definita di lacrime e archetti.
Osservazione di lacrime e archetti
Dopo aver ruotato qualche volta il bicchiere, il vino scende lungo la parete formando lacrime e archetti. Se le lacrime scendono velocemente e in modo irregolare e se gli archetti sono ampi, il vino ha scarsa consistenza, mentre se le lacrime sono lente e regolari e se gli archetti sono stretti il vino ha grande consistenza.
Autore: Tommaso Aniballi