Il primo aspetto da considerare nell’esame olfattivo è l’intensità del profumo del vino. La sua valutazione è rapida, perché è sufficiente avvicinare il bicchiere al naso e fare una profonda inspirazione, per individuare un profumo delicato o forte e deciso. Nel momento in cui si valuta l’intensità olfattiva non si considerano le singole sfumature odorose, ma la loro percezione complessiva. L’intensità olfattiva è quindi una caratteristica che può essere indipendente dal numero di sentori che successivamente verranno identificati, perché è data dall’impatto del profumo sulla mucosa olfattiva, cioè dall’insieme delle sensazioni percepite contemporaneamente, come sommate le une alle altre. Facciamo un esempio. Si consideri il profumo di una rosa. Molto elegante e raffinato, è però piuttosto delicato. Si consideri poi quello di mazzi composti da 12, 24, 36 rose. È evidente che la tipologia del profumo
percepito non cambia (è sempre quello della rosa), ma il mazzo di 36 rose avrà il profumo più intenso. Un profumo altrettanto intenso potrebbe essere percepito con un mazzo di fiori misti, oppure una composizione di fiori, frutti, spezie e altro ancora. Ma quello che conta, a questo punto della degustazione, è solo l’intensità. In molti vini, soprattutto giovani, il profumo è deciso, ma presenta ancora sfumature. Un esempio facile da ricordare è quello del Moscato, delizioso vino aromatico dotato di una spiccata intensità, ma con semplici note di pesca bianca, salvia e poche altre. In altri casi, oltre a una grande intensità, il vino offre una nuvola di profumi variegati, come quello del bouquet di un vino rosso maturo, ricco di accenti speziati e di legno, di confetture e di fiori appassiti, e altri ancora.
Autore: Tommaso Aniballi