Ingredienti
Per la salsa
400 ml di olio extra vergine di oliva
200 g di acciughe sotto sale
100 g di spicchi d’aglio
70 g di burro
Per le verdure fresche
3 kg di verdure tra: cardo gobbo di Nizza Monferrato, finocchi, peperoni di Carmagnola, rape bianche, patate, cuori di scarola, cuore di sedano, carote, topinambur, cavolfiori, cavolo verza, cipolle, ecc
Preparazione
- Pulire, diliscare e tritare grossolanamente le acciughe.
- Pelare l’aglio, tagliarlo nel senso della lunghezza e togliere l’anima (il germoglio), quindi schiacciarlo o tritarlo molto finemente.
- Mettere in un casseruola con doppio fondo, l’olio con l’aglio e cuocere a fuoco molto dolce fino a quando l’aglio si disfi e forma una sorta di cremina bianca. Durante la cottura, per evitare che l’aglio si possa dorare, aggiungere un po’ di acqua calda.
- Unire il burro e le acciughe quindi continuare a cuocere a fuoco molto lento per altri 10-12 ‘.
- Versare la salsa nell’apposito contenitore di terracotta “fojot” e accendere la candela nel vano inferiore affinché la salsa rimanga sempre ben calda.
- Servire con una serie di verdure crude come cardi, peperoni, finocchi, scarola, sedano, topinambur, verza, carote, cavolfiori o cotte come patate, cipolle e rape, che verranno poi intinte nella salsa calda al momento del consumo.
Consigli e curiosità
a) Preparazione tipica della gastronomia piemontese risalente molto probabilmente al tardo Medioevo. Il nome ha origine dialettali “bagna” ovvero salsa e “caoda” che sta per calda (salsa calda).
b) Per ridurre l’intensità dell’aglio e renderlo più digeribile è sufficiente schiacciare gli spicchi d’aglio e sbianchirli in 300 ml ca di latte, oppure tenerli a bagno nel latte per un paio d’ore.
c) Esistono alcune rivisitazioni della bagna caoda che prevedono l’aggiunta di panna o latte o formaggio Castelmagno da far sciogliere con le acciughe.
d) La bagna caoda si presta ad essere accompagnata anche con carne bollita, crostoni di pane e polenta.
e) E’ consigliabile tenere tutte le verdure che devono essere consumate crude in acqua fredda affinché diventano più croccanti. Il cardo gobbo dopo essere stato mondato, eliminando i filamenti, va immerso in acqua acidula con limone per evitare che si ossidi e diventi scuro. Se viene cotto, è bene aggiungere all’acqua qualche goccia di succo di limone, per evitare che diventi di colore bluastro.
Ricetta dello Chef Angelo Solillo