Alcune massime suggerite dal bon ton
Brillat-Savarin diceva che invitare qualcuno significa impegnarsi a farlo felice; anche senza aspirare a tanto, dobbiamo creare attorno all’ospite (in ogni occasione e non solo in quelle di riguardo) un atmosfera piacevole. E allora ricevere o essere invitato a casa o al ristorante, diventa una gioia, un dono. Così, possiamo elencare alcune massime che consentono di assolvere ai “doveri” di un buon padrone di casa.
- Una persona mostra la sua grandezza dal modo in cui tratta gli altri.
- Non criticare, non condannare, non recriminare. Invece di condannare l’operato della gente, cerca piuttosto di capirla; è più utile e interessante che criticare e poi questo atteggiamento genera simpatia, tolleranza e gentilezza.
- Essere prodighi di apprezzamenti onesti e sinceri, altrimenti, se non è possibile, è meglio tacere.
- Interessarsi sinceramente delle altre persone è un modo semplice per fare subito una buona impressione.
- Se è possibile cercare di informarsi di come si chiama il cliente e chiamarlo sempre con il suo cognome ed eventuale titolo (dottore, professore, ecc.).
- Essere buoni ascoltatori, incoraggiare gli altri a parlare di se stessi e parlare di quello che interessa gli altri. Fare in modo che gli altri si sentano a proprio agio e cercare di ottenere questo risultato con la massima naturalezza e sincerità.
- Il modo migliore per avere la meglio in una discussione consiste nell’evitarla. Mostrare rispetto per i pensieri degli altri e non dire mai al cliente “Lei ha torto”. Infatti , le opinioni scaturiscono dal punto di vista da cui si osserva la realtà, e rispetto ad essa si possono maturare concezioni differenti.
- Una valvola di sicurezza per far fronte alle lamentele è di lasciare che i nostri interlocutori chiacchierino quanto vogliono.
- In molte situazioni conviene dare agli altri la sensazione che siano stati loro per primi ad avere l’idea giusta.
- Essere comprensivi nei confronti delle idee e dei desideri altrui.
- Se proprio non possiamo fare a meno di formulare una critica, è preferibile richiamare l’attenzione sugli errori altrui in maniera indiretta.
Autore: Franco Tacconelli